Negli ultimi anni c’è stato un notevole sforzo, sia da parte del mondo della ricerca che delle amministrazioni, per contrastare i fenomeni di odio online. Solo nell’ambito della nostra unità, abbiamo già lavorato su questo tema con i progetti HateMeter, Creep e Kid Actions.

Ieri si è svolto il kick-off meeting di Protector, un altro progetto europeo nel quale siamo coinvolti e che ha come obiettivo la protezione dei luoghi di culto e la lotta contro i crimini di odio e le minacce terroristiche.

Supportato dal G20 Inter Faith Forum, Protector coinvolge le forze dell’ordine di cinque paesi: Belgio, Germania, Irlanda, Svezia e Italia. Lo scopo è quello di studiare, sviluppare e mettere in produzione la prossima generazione di misure integrate per migliorare la protezione dei luoghi di culto.

Per raggiungere l’obiettivo, il progetto prevede da una parte lo sviluppo di tecnologie ad hoc per cercare di prevenire crimini di odio nei luoghi sensibili come le moschee e le sinagoghe; dall’altra, si pone come obiettivo la creazione di campagne di sensibilizzazione al tema che coinvolgano le autorità e le congregazioni religiose.

La nostra unità, in particolare, è responsabile dello sviluppo di tecnologie che permettano di monitorare l’uso del linguaggio offensivo di cui ormai Internet è pieno, concentrandoci sull’odio religioso, e per analizzare la presenza di fake news su questo tema. L’importanza del ruolo di FBK è amplificata grazie alla partecipazione del Centro per le Scienze Religiose che, tra le altre cose, si occupa di studiare e comprendere la relazione tra innovazione e religione nella società contemporanea.

Il progetto è finanziato con il programma ISFP dell’Unione Europea e durerà due anni, dal 1º aprile 2021 al 31 marzo 2023.