L’anno che sta arrivando tra un anno passerà, diceva un certo cantante. Ma nel mezzo ci saranno tanti progetti e tanta ricerca da fare. Ci aspetta un 2021 molto denso e prospettive di nuove assunzioni su progetti in partenza, che proverò a ricapitolare.
Prima di tutto saremo impegnati sui nuovi progetti europei Odeuropa e Kid Actions.
Il primo si occupa di studiare la storia dell’Europa analizzandone gli odori (buoni e cattivi), soprattutto quelli che sono andati perduti ma di cui si parla in archivi, rappresentazioni pittoriche e altre tracce tangibili del passato. Il nostro compito sarà quello di coordinare gli sforzi del team che lavora sul WP4, dedicato all’estrazione di informazioni olfattive da testi del passato in prospettiva diacronica e multilingue, collaborando con KNAW, EURECOM e JSI. È un vero e proprio progetto di Digital Humanities, il primo per noi di queste dimensioni su bando europeo, e pur essendo frastornati dall’attenzione mediatica ricevuta ancora prima che il progetto partisse, non vediamo l’ora di mettere le mani su migliaia di testi storici del passato.
Il secondo progetto è coordinato da FBK, in questo caso è la mia prima esperienza di coordinamento con un consorzio internazionale. Kid Actions si occupa di studiare l’uso di tecnologie per combattere il cyberbullismo nelle classi, e prevede vari momenti di co-design in diverse scuole europee, coinvolgendo sia studenti che educatori. Tra i partner abbiamo rincontrato Amnesty Italia, degli amici di vecchia data con cui abbiamo collaborato in passato sui temi dell’odio online, e siamo certi che la ricerca che faremo insieme sarà non soltanto interessante ma anche utile a contrastare efficacemente questo fenomeno. Grazie ad altri partner come la Provincia di Trento e European Schoolnet, il progetto si prefigge di raggiungere più di 1000 studenti con le nostre tecnologie (per esempio Highschool superhero): ci aspetta un’esperienza sicuramente impegnativa ma anche sensibile alle esigenze dei soggetti più deboli, con un’attenzione particolare per la loro privacy.
Sembra impossibile, ma in mezzo a tutti questi impegni dovremo trovare il tempo per lavorare anche ad altri due progetti europei: Perceptions, in cui ci occupiamo di studiare come l’Europa e l’esperienza della migrazione vengono raccontate sui social network, e Protector, un grosso progetto che partirà ad aprile e per cui dovremo monitorare l’escalation di discorsi d’odio legati al tema religioso.
Nel gruppo siamo in quattro ricercatori, abbiamo quattro progetti europei da seguire, come faremo? Me lo chiedo anche io, ma almeno su Protector apriremo a breve un bando per cercare uno sviluppatore. Stay tuned.