Su una cosa i linguisti sono tutti d’accordo: la quantità di termini che descrivono gli odori è minore rispetto a tutti gli altri sensi. E questo vale un po’ per tutte le lingue. Gli odori, infatti, vengono spesso descritti prendendo a prestito i termini dagli altri sensi, per esempio “dolce” o “fresco”, o si basano su attributi normalmente associati agli oggetti, come nel caso di “metallico”. Dall’altra parte, però, alcuni ambiti come la profumeria e l’enologia fanno un uso di vocaboli estremamente precisi e strutturati, usati dai professionisti per descrivere essenze e vini. Uno degli obiettivi del gruppo di analisi testuale di Odeuropa è proprio quello di comprendere questi fenomeni e analizzare il modo in cui gli odori vengono descritti nelle varie lingue.

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