A chiunque venisse chiesto di elencare almeno uno dei gusti primari non avrebbe difficoltà a rispondere. Avrebbe più difficoltà con suoni e colori ma potrebbe cavarsela (sicuramente aiutato dalle frequenze sonore e dello spettro luminoso). Se invece gli fosse chiesto di fare lo stesso con gli odori, sono sicura che sarebbe in seria difficoltà. Questo perché, storicamente, il senso dell’olfatto è stato spesso considerato marginale, sia dal punto di vista scientifico sia culturale. Addirittura, una ricerca condotta nel 2012 su 7mila adolescenti ha messo in luce la poca importanza data tuttora a questo senso, in quanto un adolescente su due preferirebbe rinunciare al proprio senso dell’odorato piuttosto che al telefonino! Questa marginalità ingiustificata non ha fortunatamente impedito di studiare nel tempo gli odori e la loro classificazione, sebbene in misura ridotta rispetto agli altri sensi. Se dovessimo quindi rispondere alla domanda dell’inizio dovremmo chiederci: come si classifica un odore?
Vi sono tre metodi principali di classificazione: quello basato sulle proprietà dell’organo sensoriale e, quindi, sui recettori olfattivi, il quale tenta di associare ogni odore ad un recettore specifico; quello basato sulle proprietà dello stimolo sensoriale e, quindi, su quali molecole provocano quali odori; e quello basato sulle proprietà della percezione sensoriale, ovvero su come l’odore viene percepito e descritto dall’uomo. Quest’ultimo tipo è quello più utilizzato in quanto permette di classificare gli odori in termini di qualità, causa, piacevolezza o intensità e si presta con facilità a studi di tipo linguistico in quanto si basa sui cosiddetti smell descriptors (descrittori dell’odore), vale a dire le espressioni verbali delle sensazioni olfattivamente percepite.
Ogni classificazione è legata ad un determinato ambito: c’è chi ha classificato i profumi, distinguendone le fragranze sulla base delle cosiddette note olfattive (se siete curiosi potete vedere come Edwards ha classificato il vostro profumo preferito qui, abbinandolo ad altri profumi con la stessa nota principale); chi ha classificato gli odori descritti da chi ha annusato i libri storici conservati nelle biblioteche; o chi ha creato delle vere e proprie mappe odorose, passeggiando per diverse città e descrivendo gli odori caratteristici di ogni via. Sebbene ogni ambito sia diverso, navigando tra le varie classificazioni esistenti è possibile riconoscere degli elementi comuni che sono in grado di collegare il libro conservato nel museo di Birmingham agli odori che si possono sentire passeggiando sulle Ramblas di Barcellona. Questi elementi comuni sono quelli che fanno ancora sperare nell’identificazione dei cosiddetti “odori primari”, speranza che nel 2013 ha portato degli studiosi statunitensi a identificare le fragranze percepibili dall’uomo in dieci categorie principali (otto piacevoli e due sgradevoli), attraverso l’utilizzo di calcoli statistici e di un database generale che contiene la descrizione dell’odore di 160 prodotti chimici (“Atlas of odor character profiles”).
In realtà, una classificazione univoca degli odori è molto difficile poiché ogni tassonomia dipende enormemente dall’ambito su cui si sta lavorando e a cui la tassonomia è destinata: se il mio obiettivo sarà creare una mappa degli odori cittadini sarà più semplice concentrarsi sugli oggetti che provocano l’odore percepito, ovvero sulle cause (ad esempio mercato, fumo, cibo), mentre se dovessi descrivere l’odore che arriva alle mie narici tuffando il naso tra le pagine di un libro è chiaro che il metodo descrittivo migliore riguarderà l’effetto che tale odore provoca (ad esempio muffoso, floreale, fruttato), in quanto la causa è uguale per tutti.
Per concludere, lo studio degli odori e della loro classificazione continua a essere una tematica affascinante ancora oggi e gli studi in questa direzione si stanno moltiplicando nel tempo, ridando dignità a un senso considerato collaterale per troppo tempo. Insomma, possiamo dire che a volte ci son cose da scoprire anche senza andare oltre il proprio naso!